Page 10 - Bollettino di Numismatica on line - Materiali n. 16-2014
P. 10

Roma, Museo Nazionale Romano	     Collezione di Vittorio Emanuele III
BdN online, Materiali 16 (2014)                           Marco Bazzini

      Il peso medio dei tre esemplari della Collezione Reale è di g 2,87, leggermente più alto rispet-
to a quello della precedente tipologia ma il ridotto numero di pezzi su cui è stato calcolato rende
questo dato statisticamente poco significativo51. Il titolo riportato dagli Gnecchi è ancora di 968 ‰ 52.

Terza tipologia (cat. nn. 250-257)
      In questa varietà ai crescenti del dritto sono accostati dei piccoli globetti53. Di questa tipologia

la Raccolta Reale comprende anche un falso d’epoca (cat. n. 257).
      Il peso medio degli esemplari in collezione (sette pezzi escluso il falso d’epoca) è di ca. g 2,90.

Di quest’emissione non è conosciuto il titolo.

Quarta tipologia (cat. nn. 258-263)
      È la tipologia con al dritto due crescenti nei cantoni della croce54. I crescenti nei cantoni della

croce si possono trovare nel secondo e terzo quadrante oppure nel primo e nel quarto. Si elenca
qui per prima la variante con i crescenti nel secondo e terzo quadrante poiché il peso medio dei
due esemplari (g 2,87) è poco più alto rispetto a quello della seconda varietà (g 2,86)55, ma la loro
effettiva successione e il loro ordine restano ulteriormente da verificare.

      Variante “A”: con crescenti nel secondo e nel terzo quadrante della croce nel campo del dritto
(cat. nn. 258-259)

      Variante “B”: con crescenti nel primo e nel quarto quadrante della croce nel campo del dritto
(cat. nn. 260-263)56

      Si tratta di una tipologia più rara rispetto alle precedenti e ciò potrebbe indicarne un periodo
di coniazione relativamente breve. Gli Gnecchi ne indicano il titolo in 905 ‰57, dunque inferiore
rispetto a quello segnalato per le tipologie precedenti. Di questa diminuzione di fino si trova testi-
monianza nelle liste di monete delle quali si è già fatto cenno. Se il titolo indicato dagli Gnecchi
è corretto, il terminus post quem per l’emissione di questa tipologia dovrebbe essere il 1278/84,
corrispondente al momento di stesura della cosiddetta “Lista Columbia”. Essa riporta infatti per gli
ambrogini solamente il titolo più elevato suggerendo così indirettamente che la diminuzione di fino
sia stata realizzata dopo la sua compilazione.

Quinta tipologia (cat. nn. 264-269)
      È la varietà che ha come caratteristiche principali i trifogli nei cantoni della croce e la leggenda

mediolanvm, con la prima “M” in carattere onciale e la seconda in carattere capitale, mentre un altro
trifoglio serve da segno diacritico. La Collezione Reale ne possiede sei esemplari, il cui peso medio
è di ca. g 2,83. Si tratta di un peso leggermente più basso rispetto alle medie delle tipologie pre-
cedenti ma anche in questo caso il limitato numero di pezzi rende questo dato poco indicativo. Il
titolo non è conosciuto58. Si propone come inizio delle coniazioni il principio degli anni ottanta del
Duecento, ma ne resta sconosciuta la durata: forse si protrasse fino alla seconda metà del decennio
successivo. Si trattò dell’ultima emissione di ambrogino “pesante” perché da quella successiva il
peso scese a ca. g 2.

Sesta tipologia (cat. nn. 270-291)
      Si tratta della tipologia che nel CNI è chiamata ambrogino piccolo a causa del peso più basso

rispetto a quello delle emissioni precedenti59. Questa tipologia si suddivide in due varietà che si
differenziano principalmente per la “M” del nome Ambrosius: onciale negli esemplari più vecchi, in
carattere capitale in quelli più recenti60.

      Variante “A”: con “M” di Ambrosius di tipo onciale (cat. nn. 270-283)
      Variante “B”: con “M” di Ambrosius di tipo capitale (cat. nn. 284-291)

10
   5   6   7   8   9   10   11   12   13   14   15