Page 10 - Notiziario del Portale Numismatico dello Stato n. 14.2

8 Musei Reali Torino – CONTRIBUTI

Fig. 1 – 2 – galleria saBauda. Emanuele Filiberto di Savo-
ia e Margherita di Valois, 1570 circa. © MRT.

tuttavia, non conosciamo né i modi di formazione, né l’esatta consistenza, né le sorti . Ad ogni
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modo (e forse a riprova di una precoce attenzione per lo studio numismatico in casa Savoia),
il volume di Goltz è presente, insieme ad altri testi di numismatica, nella biblioteca ospitata
nella Grande Galleria del duca Carlo Emanuele I, come si evince dall’ inventario del 1636
e nella Recognizione o sia Inventaro de’ libri ritrovati nelle Guardarobbe della Galleria di
S.A.R.le doppo la morte del S.r Protomedico Boursier fatta in marzo 1659 dal S.r Protomedico
Torrini e S.r Secretario Giraudi d’ordine di S.A.R., dove figura nella prima scansia dell’arma-
dio di levante . È questo stesso duca, del resto, nel 1560, a richiedere di recuperare «tutte le
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trove che si faranno di medaglie d’oro o d’argento o di altro metallo» nel corso dei lavori per
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la costruzione della Cittadella di Vercelli» .
Un inventario dell’aprile del 1631, morto Carlo Emanuele I, elenca poi gruppi di me-
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daglie ritrovate nella Guardaroba di S.A.R. nel Palazzo dietro S. Giovanni , uno degli annessi
del vecchio Palazzo Ducale, per un totale complessivo di circa 11.000 esemplari , elemento
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che conferma come la collezione della famiglia regnante fosse già cospicua a metà Seicento.
Non è noto tuttavia dove e con quali modalità fossero conservate le collezioni numisma-
tiche del sovrano, anche se dagli inventari appare evidente come queste localizzazioni siano
da collocarsi nelle immediate adiacenze dei suoi appartamenti, sotto forma di medagliere
ducale che, nel tempo, doveva diventare via via più ricco e ordinato .
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La collezione del Duca intanto si era arricchita di numerose donazioni, come quella di
quarantaquattro medaglie papali (da Lino, primo successore di Pietro, a Pio V) nel 1572 ad
opera del medico di corte, anch’egli collezionista, Ludovic Demoulin de Rochefort ma soprat-
tutto grazie alle abili acquisizioni, da parte di accorti intermediari, sui mercati antiquari di
Venezia e di Roma . Questa politica, che si accompagna a quella dell’acquisto di importanti
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collezioni di sculture di antichità e di libri pregiati , porta quindi le collezioni numismatiche
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sabaude ad arricchirsi di importanti pezzi, quali, nel 1573, la raccolta del “diamantaro” ve-
nenziano Rocco Zanetto Scarizza, che comprendeva 80 medaglie in bronzo e la corposa col-
lezione inviata da Roma nel 1574, da parte del canonico Orazio Muti, nel cui novero vi erano
ben 2.027 medaglie, cui seguirono nel 1583 sotto Carlo Emanuele I, l’invio di altre 300 che
ne completarono il lotto. Sempre da Muti il giovane principe aveva poi ricevuto, nel 1577, 10
“medaglie” di bronzo e, nel 1578, altre quattro “non triviali ne vulgari” nel 1578, mentre anco-
ra Rocco Zanetto gli aveva inviato nel 1580 “una scatola di medaglie d’argento, in numero di
circa 300, la maggior parte antiche”. Segue successivamente l’acquisizione di parte della col-
lezione del cardinale Pietro Bembo (Venezia 1470-1547), dispersa dal figlio Torquato e con-
fluita parzialmente nella raccolta dell’astronomo francese Nicolas-Claude Fabri de Peiresc .
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Esistevano tuttavia altri “nuclei sparsi” di cui solo la documentazione archivistica ne
permette di ricostruirne l’esistenza: in un inventario dell’epoca di Emanuele Filiberto all’in-
terno di un gabinetto «serrato» non più individuabile è menzionata «un’urna rota piena di
medaglie» forse proveniente da un ritrovamento fortuito (un tesoretto o un ripostiglio non
ben identificabile, ma di cui si conservava ancora il contenitore originario?), citata, insieme a
una serie di oggetti eterogenei, tra cui «una borsa (...) con molti vilupi di medaglie di Piombo
e metallo, tre scatole con alcune medaglie di Bronzo e Piombo, una sacheta di tella con al-
cune medaglie antiche dentro», e, in due gabinetti forse non molto distanti, «una cassetta ove

Il MonetIere del Museo dI AntIchItà: storIa delle collezIonI E. Panero

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