Page 10 - Bollettino di Numismatica - Materiali n. 32-2015
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Roma, Museo Nazionale Romano Collezione di Vittorio Emanuele III Bollettino di Numismatica, Materiali 32 (2015) L. Gianazza - A. Toffanin 12 Il repertorio più completo per valutare i corsi delle principali valute è ancora SPufford 1986, che per Milano presenta una serie piuttosto estesa di dati relativi al forino d’oro (pp 97-100) e al ducato di Venezia (pp 100-102) Per un di- scorso più generale, focalizzato sul Ducato di Milano in età viscontea, si rimanda anche a CiPolla 1948, Soldi rondinini 1975 e eadeM 1984. Si vedano inoltre le osservazioni proposte in CiPolla 1990, nota 5 a pp 142-143 a proposito di un manoscritto quattrocentesco (Nota del valimento del ducato d’oro) conservato presso l’Archivio Civico di Pavia e tuttora inedito 13 Motta 1893-1896, n 112 (con trascrizione parziale) Una valutazione del corso dei pegioni in rapporto a quanto proposto dalla grida del 31 agosto 1409 (Motta 1893- 14 1896, n 76; la Guardia 1992, n rC 12), che rappresenta la più prossima a disposizione tra quelle che esplicitano il valore delle monete, appare più complessa Nel provvedimento emesso ai tempi di Giovanni Maria Visconti erano previsti ben quattro tipi di pegioni: i pichiones novissimi da 18 denari imperiali; i pichiones galeaz e i pichiones crucis da 21 denari imperiali; i pichiones veteres da 22 denari imperiali Nella grida del 1420 si parla invece genericamente di pegioni, senza ulteriori indicazioni Potrebbe trattarsi dei pegioni defniti “nuovissimi” nel 1409 o degli stessi pegioni di Filippo Maria Visconti, oppure ancora di tutte le tipologie di pegioni emesse in quella prima fase del Quattrocento Quest’ultima ipo- tesi appare molto realistica nel momento in cui si considera come le stime dell’intrinseco proposte in GneCChi, GneCChi 1884 sia per i pegioni di Giovanni Maria Visconti, sia per quelli di Filippo Maria Visconti, riportino valori assolutamente confrontabili tra loro, rispettivamente pari a 512-534 millesimi (p 49 n 2) e 530 millesimi (p 61 n 26) 15 Gianazza, toffanin 2014, pp 5-14 16 Cat nn 975-1008 17 Cat nn 1009-1024 V anche Bazzini, toffanin 2015, pp 11-12 18 Si noti in particolare la presenza della medesima foggia degli abiti del sant’Ambrogio in cattedra raffgurato al rove- scio, unitamente a un identico motivo vegetale proposto agli angoli della cornice al dritto 19 In proposito si vedano anche le considerazioni espresse nella nota 14 Mueller 1980, p 284; CiPolla 1990, p 131 20 21 Motta 1893-1896, n 126; la Guardia 1992, n rC 44 Una trascrizione completa del provvedimento è in Giulini 1854- 1857, vii, pp 290-291 22 Motta 1893-1896, n 127; la Guardia 1992, n rC 45 Una trascrizione completa del provvedimento è in Giulini 1854- 1857, vii, pp 296-297. 23 CiPolla 1948, p 59, ma per quello stesso anno sono note anche attestazioni di corsi a valori leggermente inferiori, tra 60 e 62 soldi imperiali (CiPolla 1948, p 60; SPufford 1986, p 100) 24 SPufford 1986, p 100 riporta un valore più alto già in corrispondenza del 1375, pari a 84 soldi e relativo generica- mente al Piemonte, traendolo da CiBrario 1842 È probabile però che il dato non sia del tutto affdabile In CiBrario 1842 p 500 si fornisce un ragguaglio di 4 lire e 4 soldi imperiali (gli 84 soldi di cui parla Spufford) per un ducato d’oro da 14 grossi di Piemonte, che restituisce un’equivalenza di 1 grosso di Piemonte = 6 soldi imperiali Ma a p 501, sempre relativamente all’anno 1375, si propone un cambio di 70 soldi imperiali per un “franco d’oro” da 15 grossi di Piemonte, determinando un rapporto di 1 grosso = 4 soldi e 8 denari imperiali Anche prendendo il dato più conservativo, si tratta comunque di un corso molto superiore a quello registrato in quegli stessi anni per il forino d’oro (SPufford 1986, p 99), che pure può essere ritenuto in prima approssimazione equivalente al ducato d’oro La questione richiede neces- sariamente degli approfondimenti Nell’attesa, si invita ad accogliere il dato del 1375 con estrema prudenza Motta 1893-1896, n 135; la Guardia 1992, n rC 46 25 26 SPufford 1986, pp 99-100 27 BraMBilla 1883, pp 466-468; CiPolla 1990, pp 106-108 28 Si vedano i dati diffusamente proposti in RepeRtoRio 29 Martini 1991a; RepeRtoRio n 6725 30 Martini 1990; RepeRtoRio n 6720. 31 Martini 1991b; RepeRtoRio n 6766. 32 CNI V, pp 135-136 nn 163-173; CriPPa 1986, p 129 n 9; toffanin s d [ma 2013], p 152 n 157; cat nn 988-1008 33 GneCChi, GneCChi 1884, p 62 n 34 Per le valutazioni del titolo teorico si vedano BraMBilla 1883, pp 488-489 e ancora CiPolla 1990, pp 106-108 34 GneCChi, GneCChi 1884, p 62 nn 36-39 35 CNI V, pp 133-134 nn 148-152 (come grosso); CriPPa 1986, p 126 n 6 (come grosso da 2 soldi); toffanin s d [ma 2013], p 151 n 154 (come grosso da 2 soldi); cat nn 964-967 CNI V, pp 123-124 nn 44-57 (come grosso da 3 soldi); CriPPa 1986, p 121 n 2 (come grosso da 3 soldi); toffanin 36 s d [ma 2013], p 149 n 151 (come grosso da 3 soldi); cat nn 897-900 37 Per maggiori dettagli si rimanda alle note in corrispondenza delle schede degli esemplari cat nn 897-900 10
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