Page 9 - Notiziario del Portale Numismatico dello Stato n. 10-2017
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8 Direzione Generale Archeologia, belle arti e paesaggio – CONTRIBUTI si trova ad affrontare la sfda più importante, quella di reinserirsi, con le stesse fnalità ed esigenze dettate dalla tutela e dalla valorizzazione del patrimonio numismatico, in un quadro 4 organizzativo profondamente mutato, o meglio quanto mai mutevole . Il triennio che va dal 2013 al 2016 vede l’uscita di nove volumi della collana che ospita il Notiziario del Portale Numismatico dello Stato, due dei quali delle nuova serie “Medaglieri Italiani”, dedicati al Medagliere del Museo Archeologico di Reggio Calabria e poi a quello 5 del Museo Archeologico Nazionale di Taranto . Mi sembra importante anche sottolineare l’at- tenzione rivolta alla comunicazione, con particolare riferimento al ruolo della comunicazione istituzionale e di servizio, costantemente attuata sia nelle forme tradizionali sia in quelle più in- novative legate ai new media . La pubblicazione di nuovi volumi, i cui contenuti si presentano 6 in gran parte incentrati sulla tutela e sulla fruizione dei beni numismatici italiani, viene costan- temente evidenziata attraverso una serie di manifestazioni in cui vengono coinvolte non solo le Istituzioni di riferimento cioè i Musei ai quali i Medaglieri appartengono e le Soprintendenze competenti per la tutela sul territorio, ma anche gli Enti locali e le Associazioni presenti sul ter- ritorio. L’Osservatorio punta ormai al grande pubblico attraverso piani mirati di comunicazione, anche attraverso la produzione di materiali illustrativi e promozionali e audiovisivi , per attirare 7 l’attenzione sulle tematiche di pubblico interesse che riguardano principalmente la tutela dei beni numismatici, nel quadro più ampio di quella dei beni archeologici del nostro Paese. La scelta della Città di Taormina e del Museo Paolo Orsi come sede della presentazione del nono volume del Notiziario, prevista a ottobre del 2016, e del secondo workshop tecnico dedicato ai Medaglieri italiani non è stata quindi casuale, ma deriva da una duplice consi- derazione. In primo luogo, la Sicilia, e i beni numismatici siciliani, hanno rappresentato un interesse centrale nel traffco illecito, o per dirla con A.Tusa Cutroni, nella “rapina” sistema- 8 tica dei reperti numismatici dal terrirorio . Si tratta, come tutti sappiamo, di un patrimonio disperso e talvolta riconquistato a prezzo di lunghe e diffcili contese giudiziarie, costituito da esemplari di notevole pregio artistico e spesso in eccellente stato di conservazione, pro- Fig. 1 – Taormina, Palazzo dei duchi di SanTo STeFano, particolare della facciata. Foto F. Muscolino. introduzione Al Workshop S. Pennestrì
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