Page 6 - Bollettino di Numismatica - Materiali n. 46-2016
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Roma, Museo Nazionale Romano Collezione di Vittorio Emanuele III Bollettino di Numismatica, Materiali 45 (2016) Stefano Di Virgilio Un’altra moneta emessa in grandissimi quantitativi durante il pontifcato di Innocenzo XI fu la muraiola da 2 soldi, coniata in mistura, della quale rimangono tuttora numerosissimi esemplari; te- stimonianza diretta delle copiose coniazioni di muraiole è la grande varietà che si riscontra nell’ef- fgie del Papa al dritto, evidentemente frutto delle ripetute correzioni apportate a bulino sui conii che si logoravano In questo periodo vennero altresì battute grandi quantità di mezzi bolognini e quattrini in rame Molto più sporadiche invece furono le emissioni di grandi nominali in argento e di monete d’oro Di queste ultime si hanno solamente tracce nei disegni dello Zanetti che presumibilmente copiò i conii presenti in Zecca; in particolare si tratta di una doppia e uno scudo, entrambi datati 1685, con l’armetta del cardinale legato Antonio Pignatelli Di queste due monete non si conosce al momento alcun esemplare superstite Venne coniato anche lo scudo d’argento da 4 lire, col valore 3 impresso di “80” bolognini, moneta di grande pregio, presente nella Collezione di Vittorio Emanuele III con un unico esemplare Locatario della zecca di Bologna continuava a essere Gian Carlo Gualcheri mentre l’incisore era il ferrarese Angelo Faccini, nominato nel 1675, poco prima della morte di papa Clemente X; per qualche ignota ragione quest’ultimo rinunciò di lì a poco all’incarico Gli Assunti di Zecca, non 4 trovando nessun incisore disponibile sulla piazza, perorano la causa presso l’ambasciatore a Roma Giovanni Antonio Vassé Pietramellara il quale, secondo le conclusioni tratte da F Malaguzzi Valeri, indicò come papabile un incisore che potrebbe essere identifcato in Giovanni Gualteri che aveva lavorato in precedenza per il duca di Modena Francesco II d’Este Sempre secondo il Malaguzzi 5 Valeri, il Gualteri avrebbe eseguito alcuni conii di prova a Roma ritenendolo più conveniente Per 6 questo periodo M Chimienti cita come operante a Bologna tale Bernardo Providoni mentre non 7 fa cenno al Gualteri Gli Assunti di Zecca infne decisero di richiamare il veneziano Pietro Todeschi che aveva precedentemente rinunciato per via dello stipendio troppo basso, alzandogli il compenso a 250 lire annue e con un contratto triennale ; l’incarico gli venne poi rinnovato più volte fno a tutto 8 il 1691 Tutte le monete battute per papa Innocenzo XI a Bologna sono quindi attribuibili alla mano 9 del Todeschi e la sua prima prova importante fu il testone col busto del Pontefce, di buona fattura ma decisamente inferiore ai livelli di coniazione della zecca di Roma dove operavano gli Hamerani L’errata lettura, perpetrata inizialmente dai compilatori del Corpus e dalla bibliografa successi- va, di una moneta emessa sotto il pontifcato di Innocenzo XI viene in questa sede opportunamente corretta: si tratta del mezzo bolognino (cat n 1461) impropriamente classifcato tra le monete di Urbano VIII in quanto la data 1681 è stata erroneamente letta come 1631 10 Alessandro VIII (1689-1691) e la Sede Vacante 1691 Il pontifcato successivo a quello di Innocenzo XI fu molto breve: Alessandro VIII, il ve- neziano Pietro Vito Ottoboni, regnò infatti dall’ottobre 1689 al 1 febbraio 1691, ovvero poco più di un solo anno Le monete di questo Papa battute a Bologna ricalcano sostanzialmente le emissioni di Innocenzo XI e sono tutte datate 1690, tranne una lira del 1689 Per questo Pon- tefce sono noti il mezzo scudo da 2 lire d’argento, la lira da 20 bolognini, la madonnina da 6 soldi, la muraiola da 2, mezzi bolognini e quattrini, nominali tutti presenti in Collezione Reale È praticamente impossibile attribuire con certezza ad Alessandro VIII, o al Pontefce precedente o successivo, i mezzi bolognini e i quattrini del 1689, così come quelli del 1691 Per una certa logica probabilità il Chimienti attribuisce i mezzi bolognini e i quattrini del 1689 a Innocenzo XI, a differenza del Corpus nel quale vengono censiti tra le emissioni di Alessandro VIII , mentre 11 quelli del 1691 vengono unanimemente attribuiti al successore Innocenzo XII Va detto anche che proprio per l’anno 1689 il Malaguzzi Valeri riporta che furono battuti 15 mila bagaroni e quattrini e questa annotazione la inserisce nel breve commento sul pontifcato di Alessandro VIII 12 6
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