Page 9 - Bollettino di Numismatica - Materiali n. 34-2015
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Roma, Museo Nazionale Romano Collezione di Vittorio Emanuele III Bollettino di Numismatica, Materiali 34 (2015) Lorenzo Bellesia invece propone il Corpus, che queste monete siano state contraffazioni della crazia forentina, una moneta che sotto Ferdinando II Medici (1621-1670) era di buona mistura (3 once e 20 denari) e che diffcilmente si sarebbe potuta scambiare con una monetina di rame puro Decisamente più probabile è che fossero contraffatti i quattrini del Granducato, con gli stessi soggetti (stemma 13 Medici al dritto e San Giovanni Battista al rovescio), ma più leggeri e di peggior lega Sicuramente, come testimoniato anche dal diffusissimo fenomeno della contraffazione dei quattrini lucchesi prodotti a Novellara, la Toscana rappresentava per le piccole zecche gonzaghesche un mercato molto importante per lo spaccio delle loro monete Le autorità lucchesi nel 1665 riscontravano essere certo che li quattrini da uno che corrono con l’impronta 14 così simile alla nostra sono battuti nelli stati di Novellara, Bozzolo e Guastalla e nel primo dei nominati luoghi assai maggiore quantità che negli altri. Chi siano quelli che li faccino battere per loro conto è fno ad hora incerto; quanto è certo che ebrei di Modena, Massa e Castelbuono ne intraprendono l’esito La presunta zecca di San Martino dall’Argine San Martino dall’Argine, un piccolo borgo a qualche chilometro di distanza da Bozzolo, era uno dei feudi toccati in sorte ai sei fgli di Carlo Gonzaga, poi passato a Scipione Gonzaga Il nome di questa località compare al rovescio di una comune monetina, da identifcarsi come bagattino, di Scipione con la leggenda Santo / martin inserita in una cartella ornata (CNI IV, p 553 nn 1-3 - cat nn 317-333) La moneta è una palese contraffazione del sesino di Modena di Francesco d’Este nel cui rovescio si trova una simile cartella con la scritta mvtin / SeSin Gli estensori del Corpus non hanno collocato queste monete sotto Bozzolo ma hanno creato un apposito capitolo dedicato a San Martino dall’Argine È ovvio però che la scelta di inserire il nome di San Martino fu dettata dall’esigenza di trovare un’assonanza con le parole mvtin SeSin La moneta fu sicuramente coniata a Bozzolo inserendosi perfettamente, anche dal punto di vista stilistico, nel contesto delle emissioni dei fratelli Segrè 15 Non è neppure un quattrino, come indicato dal CNI e da tutta la letteratura seguente, ma un bagattino di puro rame Un esemplare del peso di g 1,47 (CNI IV, p 553 n 1 - cat n 334), contro i circa g 0,60 di media di questa tipologia, defnito incongruamente dal CNI doppio quattrino, è da ritenersi invece un falso d’epoca ottenuto per fusione I riconii di monete di Bozzolo Presso Palazzo Te a Mantova è conservata una cospicua collezione di conii e punzoni della 16 zecca di Bozzolo Con alcuni di questi conii, in epoca incerta, ma probabilmente nella prima metà dell’Ottocento, si batterono monete presumibilmente da vendersi ai collezionisti in quanto ne furono scelte in particolare di largo modulo e di cui non si conoscevano, o erano rarissime, le produzioni originali come, ad esempio, l’abbinamento dei conii per un presunto tallero di tipo olandese (CNI 110 – appendiCe: varia, cat n 4) Il colore scuro di molti di questi riconii li rende simili alle medaglie degli anni Venti e Trenta dell’Ottocento Il termine ante quem è sicuramente il 1841, anno in cui gli esemplari oggi al Kunsthistorisches Museum di Vienna furono immessi nel medagliere Il Corpus ha descritto tali riconii tra la produzione uffciale della zecca mentre in questa sede si è reputato più coerente raggrupparli a parte come produzione non coeva Più recenti sono invece tre falsi ottocenteschi (CNI 2, 24 – Appendice, varia: cat nn 7-9) 9
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