Page 7 - Bollettino di Numismatica on line - Materiali n. 15-2014
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Roma, Museo Nazionale Romano	     Collezione di Vittorio Emanuele III
BdN online, Materiali 15 (2014)                             Andrea Pucci

      Il Poggini dovette sobbarcarsi una notevole mole di lavoro in quanto nei primi anni di questo
periodo venne battuta una notevole quantità di monete specialmente d’argento14.

      La ricca documentazione di zecca ci permette di attribuire al Poggini la paternità di importanti
conî incisi in questo periodo da cui si produssero le belle monete per Siena con l’effigie della Ver-
gine Assunta (testoni e giuli) come dimostra la seguente nota della zecca …a dì 14 agosto 1562…a
Domenico Poggini lire 42 per la pulzoneria del Testone e del Carlino di Siena…15.

      Altre note della zecca evidenziano come sia lui l’autore del conio dello scudo d’oro e del pic-
ciolo, nonché di progetti di monete le quali o non vennero eseguite o verranno realizzate in seguito
da altri incisori …a Domenico Poggini lire X per la pulzoneria delli scudi cinque che ebbe a fare solo
la Croce alle letere, fatta insino l’anno 1557 che ne supricò S.E.I. e ne rescrisse se li dava qualche
discretione…- A dì 20 settembre 1566. A Domenico Poggini intagliatore dè ferri di zecca lire trenta
di moneta contante per la pulzoneria della moneta del mezzo ducato…16.

      La sua carriera di incisore alla zecca di Firenze cessò nel 156717 quando il “vecchio” incisore
Pietro Paolo Galeotti venne assunto nuovamente come primo “intagliatore dè ferri”18. Ripreso il
posto di incisore alla zecca, il Galeotti si cimentò, oltre che nella consueta monetazione, nella rea-
lizzazione di due belle monete come il ducato e il mezzo ducato d’argento, battute rispettivamente
nel 1568 e nel 1569.

                                                            NOTE

1  ASF, inv. 89 (Libro del pesatore anno 1568); Pucci 2011, p. 21.
2  Le ultime battiture del quattrino e della crazia avvennero nel I semestre del 1563. Nel II semestre 1564 venne auto-
rizzata una piccolissima battitura del picciolo (Pucci 2011, p. 93).
3  Pucci 2014, pp. 27-30.
4  Pucci 2011, p. 104 n. 59. Vedi anche Pucci 2014, pp. 27-30.
5  Questo numero comprende anche due prove di testone in rame.
6  CNI XI, s.v.Siena.
7  Editi rispettivamente nel 1929 e nel 1930.
8  Le annotazioni d’epoca più recenti riportano Possi (Regina Elena), 6-10-1942 e Lattanzi 1942.
9  Si tratta di 163 esemplari, rispettivamente 81 testoni, 1 lira, 1 ducato, 5 mezzi ducati, 61 barili e 14 mezzi barili; a
questo numero è da aggiungersi anche la prova della crazia in argento dorato.
10  Si tratta di 36 monete rispettivamente 15 piccioli, 6 quattrini e 15 crazie
11  Vedi Pucci 2011, p. 98.
12  Sicuramente le monete erano il dono più gradito dal Re indipendentemente dalla qualità dello stesso.
13  Il Galeotti aveva lasciato la carica di incisore nel 1550 ma, avendo ancora dei crediti non saldati, si recava frequen-
temente alla zecca per sollecitare quanto gli spettava…1564 a Pietro Pagolo Galeotti già intagliatore dè ferri della zecca
lire cinque per proprio conto…- 1565…martedì 23 ottobre…a Pietro Pagolo Galeotti orefice ventotto giuli per parte di
un suo credito che deve avere dalla zecca…-1566…sabato13 luglio…a Pietro Pagolo Galeotti orefice lire cento di mo-
neta di sua provvisione di quando faceva le stampe per la zecca per stampare le monete, disse per fare una sua figliola
monaca…(ASF, inv. 89; Pucci 2011, p. 16).
14  Vedi tabella.
15  ASF, inv. 89; Pucci 2011, p. 16.
16  Il mezzo ducato fu realizzato nel 1569 con i conî di Pietro Paolo Galeotti (ASF, inv. 89; Pucci 2011, p. 21 nota 18).
17  Ultimo semestre 1566 …a Domenico di Michele Poggini già intagliatore dè ferri di zecca fino dè sei mesi finiti. Lire
30 per suo salario di detto tempo che erano restati addietro per errore (ASF, inv. 89; Pucci 2011, pp. 16-17). Domenico
Poggini si dedicò all’oreficeria, suo antico mestiere, non disdegnando l’arte del medaglista come dimostrano numerose
opere da lui eseguite. Nel 1588, due anni prima della sua scomparsa, divenne capo incisore della zecca di Roma (Forrer
1904-1930, IV, pp. 628-632; Pucci 2011, p. 17).

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