Page 6 - Bollettino di Numismatica on line - Materiali n. 15-2014
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Roma, Museo Nazionale Romano	                                        Collezione di Vittorio Emanuele III
BdN online, Materiali 15 (2014)                                                                Andrea Pucci

Tabella 2 – Monete in argento e mistura

1557       Ducato     ½           Testone    Lira  Giulio       ½    Crazia     Quattrino  Picciolo
(II sem.)          Ducato                                    Giulio
1558          -                   98.735   18.305     -              42.616     130.839        -
1559                  -                                         -
1560                                                                             95.017        -
1561          -       -           247.611  50.377   39.984   2.493    169.812       -          -
1562          -       -           172.822  27.385   23.402    865     579.237              26.872
1563          -       -           31.894            23.350   1.993    224.521   809.266        -
1564          -       -           68.342    353     35.126   14.952  1.686.990  435.690        -
1565          -       -           567.327  4.108   190.147   57.729   113.049   161.677        -
1566          -       -           76.8501          143.3301     -1    51.0531    7.5201    24.440
1567          -       -                       -                 -2                             -
1568          -       -               -2      -        -2    53.415       -         -          -
1569          -       -           720.766     -    222.038   21.154       -         -          -
(I sem.)      -       -           335.840     -    120.557   10.443       -         -          -
           36.053     -           233.723     -     77.885   16.372       -         -          -
           9.834   45.394         27.794      -     25.325   13.813       -         -
                                  16.335      -     22.681                -         -
                                              -

1 – Dati relativi al I semestre 1563. Nel II semestre 1563 vennero battute libbre 4.523 d’argento in monete da testoni, giuli e mezzi giuli; i documenti
esistenti di quel semestre non ci permettono di sapere quanti pezzi vennero battuti nei vari nominali (ASF, inv. 89, Libro del pesatore, anno 1563).
2 – Nei documenti d’archivio relativi all’anno 1564 appaiono solo le quantità totali di libbre d’argento battute ascendenti a 9.076.7. Sappiamo solo
che detta quantità d’argento venne battuta in testoni, giuli e mezzi giuli.

Le monete nella Collezione Reale
      Il quantitativo di monete di Cosimo I, quale duca di Firenze e Siena, nella ex Collezione Reale am-

monta a 214 pezzi5, inclusi anche 60 pezzi classificati nel Corpus sotto la zecca di Siena6, sebbene fosse
noto che queste monete furono battute nella zecca di Firenze. Rispetto a quanto catalogato sul Corpus
(voll. XI e XII), la collezione comprende oltre 50 pezzi acquisiti dopo la pubblicazione dei volumi7.

      Il sovrano iniziò a raccogliere questi pezzi già alla fine del secolo XIX, mentre gli ultimi esem-
plari entrati a far parte della collezione risalgono alla fine del 19428.

      Le monete d’oro ammontano a 12 pezzi, compresa la prova in oro del picciolo acquistato dal
sovrano da Pietro Stettiner nel 1898. Le monete d’argento9 e di mistura10 sono ben rappresentate
rispetto a quanto conosciuto oggi, ad eccezione di alcune piccole varianti del testone e del barile
(o giulio), e del quattrino col San Giovanni battuto in questo periodo11.

      L’acquisizione della collezione Marignoli (1900) arricchì la raccolta di oltre 40 pezzi, risultando
così utile a colmare alcune carenze.

      Lo stato di conservazione degli esemplari risulta non omogeneo trattandosi di una raccolta
costituita sia da monete scelte ed acquistate in maniera mirata, sia da monete ricevute in dono dal
sovrano da parte di vari personaggi12.

Gli incisori della zecca di Firenze negli anni 1557 (II semestre) – 1569 (II semestre)
      Nel decennio compreso tra il 1557 al 1567, fu Domenico Poggini l’unico incisore dei conî alla

zecca di Firenze. Il fratello Giovanpaolo aveva infatti lasciato Firenze nel 1553 per lavorare alla
zecca di Bruxelles e poi a quella di Madrid al seguito di Filippo II, mentre Pietro Paolo Galeotti si
divideva tra Milano e Firenze13.

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