La scoperta del santuario di Anna Perenna presso un'antica fonte, in corrispondenza della moderna piazza Euclide nel quartiere romano dei Parioli, è uno dei più importanti ritrovamenti archeologici di contesto sacro connesso con l'uso di pratiche magiche.
Le testimonianze letterarie ci informano su alcuni aspetti del culto della dea ma i dati più sorprendenti circa i rituali che si svolgevano presso la sorgente, vengono dal ritrovamento di numerosi oggetti riconducibili a sortilegi. La consuetudine di ricorrere alla magia è evidente per la presenza di numerose defixiones nella cisterna situata dietro alla fontana. Le maledizioni, iscritte su lamine di piombo o rame, erano in molti casi racchiuse in appositi contenitori di piombo di forma cilindrica, sigillati e collocati gli uni dentro gli altri in numero di tre. Allo stesso ambito esoterico appartengono alcune figurine antropomorfe realizzate impastando zuccheri, erbe e liquidi come il latte. Contenute anch'esse in recipienti di piombo, le immaginette raffigurano probabilmente il destinatario di una fattura. Le iscrizioni e i confronti con i rari contesti antichi che hanno restituito testimonianze simili, permettono di ricostruire un vasto campo di applicazione di queste pratiche, dalla richiesta di giustizia per aver subito un furto o un torto, a malefici in cui si chiede di colpire una particolare vittima.
Tra le entità evocate dai vari ceti sociali che operavano il sortilegio compaiono il demone "Abraxas", il dio egiziano Seth e il Cristo. Alla sfera votiva rimandano invece le monete illustrate nella vetrina, rinvenute nello stesso contesto assieme a oggetti di augurio per le fertilità, come gusci d'uovo, pigne, ecc.
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