Page 6 - Bollettino di Numismatica on line - Materiali n. 9-2013
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Roma, Museo Nazionale Romano	    Collezione di Vittorio Emanuele III
BdN online, Materiali 9 (2013)                   Stefano Di Virgilio

      Si possono individuare infatti ben quattro tipologie di monete bolognesi di questo periodo:
      - monete pontificie, con stemmi dei pontefici e armette dei legati pontifici evidenti e leggibili;
      - monete anonime pontificie, nelle quali l’autorità ecclesiastica è identificata con l’apposizione
di chiavi decussate e l’aggiunta di una tiara;
      - monete signorili, con le insegne dei Bentivoglio e dei Visconti;
      - monete anonime, senza alcun segno papale o di signoria, ma con le sole insegne cittadine.
      Fatte salve le monete con impressi i nomi di chi le ha emesse, come Giovanni I Bentivoglio
e alcuni, pochi, pontefici, per le altre risulta a volte difficile una collocazione temporale certa. A
questo proposito risultano efficaci e convincenti le ipotesi di datazione di M. Chimienti, che hanno
permesso di ordinare meglio questo difficile periodo di emissioni.
      Il presente fascicolo comprende le monete di Giovanni I Bentivoglio (1401-1402), seguite da
quelle di Giangaleazzo Visconti (1402-1403) che i compilatori del Corpus avevano collocato invece
sotto il successivo Visconti, Filippo Maria (1438-1443)1; a queste si aggiungono gli esemplari molto
rari del già citato Filippo Maria Visconti e un quattrino, anch’esso molto raro, attribuito da M. Chi-
mienti ad Annibale I Bentivoglio.
      Il gruppo delle monete anonime, il più corposo di questa partizione, comprende le cosiddette
“anonime pontificie”, la cui datazione si colloca in un arco temporale che va dal 1403 al 1490 e le
“monete autonome posteriori alla riforma del 1464”2 nel cui insieme ritroviamo esemplari che mo-
strano le marche epigrafiche e le armette di alcuni rappresentanti dei 16 Riformatori. Le monete dei
pontefici di questo periodo comprendono quelle di Alessandro V, Giovanni XXIII (antipapi), Martino
V, Eugenio IV, Niccolò V, Pio II, Paolo II e Sisto IV. Per la verità nel recente studio del Chimienti, le
monete dei papi Paolo II (1464-1471) e Sisto IV (1471-1484) vengono collocate dopo la classificazione
delle monete di Giovanni II Bentivoglio con ritratto (1495-1506)3, ma nel presente lavoro si è preferito
terminare questa partizione con Sisto IV per avere un termine più preciso da posporre al gruppo di
monete “anonime pontificie” emesse tra il 1464 ed il 1490, anche se i pontificati di Paolo II e Sisto IV
possono comprendersi effettivamente nel pieno del governo di Giovanni II Bentivoglio. Ma le monete
attribuibili con certezza alla signoria di Giovanni II Bentivoglio, che comincia in una data imprecisata
tra il 1463 ed il 1466 per terminare nel 1506, saranno oggetto di un successivo catalogo.

Nota al bolognino d’oro (cat. n. 138)

                    Stato della Chiesa. Monetazione anonima pontificia (1403-1490), bolognino, cat. n. 138

      Sia il Chimienti che il Muntoni classificano questo rarissimo bolognino d’oro, catalogato al n.
138, come emissione anonima. In effetti, secondo il Muntoni4, sembrano poco convincenti le ragioni
per cui la moneta venne attribuita nel Corpus a Martino V. Su parere del Vitalini5, la moneta andava
attribuita a Martino V per via del simbolo del cervo col crocifisso tra le corna che è l’insegna del
diaconato di Sant’Eustachio, attribuibile al cardinale Alfonso Carrillo de Albornoz, Legato a Bolo-
gna sotto questo pontefice. Il cardinale Carrillo fu però ufficialmente titolare di questo diaconato

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