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Roma, Museo Nazionale Romano                                            Collezione di Vittorio Emanuele III

         Bollettino di Numismatica, Materiali 55 (2017)                                          Giorgio Fusconi



         Cronologia delle emissioni

         Giacomo Campi (1564-1565)
              I documenti conosciuti relativi alla locazione di Zecca di Giacomo Campi sono rappresentati
         da un atto dell’11 giugno 1564  in cui viene emanata la disposizione di coniare monete dal valore
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         nominale di un soldo, uno del 17 luglio 1564  in cui si affida al Campi l’incarico di coniare monetas
         parvas, un terzo del 10 settembre 1565  relativo alla coniazione di sesini e l’ultimo del 14 settembre
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         1566  in cui lo si incarica di coniare sesini e quattrini per un importo totale di 1500 scudi per cia-
         scun nominale . Anche se in questi atti non si fa cenno alle parpagliole e sebbene non vi sia notizia
         di incarichi ad altri zecchieri per la loro coniazione, è molto probabile che la prima parpagliola
         conosciuta, con data 1565 e senza le iniziali dello zecchiere (cat . n . 305), sia da attribuire a questa
         locazione di Zecca .

         Andrea Casalini (1566-1570)
              Il 28 novembre 1566  Andrea Casalini ricevette l’incarico di coniare soldi e parpagliole e il 9
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         dicembre dello stesso anno  venne approvato il relativo Capitolato di Zecca in cui le caratteristi-
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         che intrinseche delle parpagliole venivano fissate in g 2,499 di peso con una tolleranza di g 0,051
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         (…che sia… in pexo di d[enari] dui et grano uno in pexo , et dodeci parpaiolle debban essere in
         pexo una onza et grani dodeci, che sarano alla libra n° 144 et la marcho n° 96 ) e in 250 millesimi
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         di fino (che sia di bontà de tre leghe ) con una tolleranza di 1,736 millesimi (con grano uno per
         onza di rimedio in bontà) .
              Le parpagliole degli anni 1567, 1568 e 1569, anche se prive di sigle dello zecchiere, sono quindi
         da attribuire a questa locazione . Vi è poi una parpagliola senza data e senza sigle dello zecchiere
         (cat . n . 306), in cui la lama della lancia/scure è rivolta a sinistra, emessa quindi non oltre il 1569;
         l’assenza della data non consente però di assegnare con esattezza questa emissione all’una o all’al-
         tra di queste prime due locazioni .

         Giangiacomo Cervi (1570-1573)
              L’11 dicembre 1570  la Zecca venne affidata a Giacomo Campi con un appalto per la coniazio-
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         ne di 1000 scudi di parpagliole aventi le stesse caratteristiche di quelle della locazione precedente:
         … 4° che le dette parpagliuole che fabricarà esso m . Giac[om]o sino alla detta somma de [scu]ti millo
         come di sopra siano alla valsuta de soldi duoi et denari sei per cadauna parpagliuola che sia di
         buontà di tre lighe et in peso denari duoi et grano uno p[er] pezzo, et doddeci parpagliuole debbano
         essere in peso una onza et grani doddeci che saranno alla libra cento quaranta quatro, et al marco
         n[umer]o novantasei con grano uno p[er] onza di rimedio in buontà . Il Campi tuttavia dopo soli
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         4 giorni rinunciò all’incarico, che venne poi assunto da Giangiacomo Cervi  . Nel corso di questa
         nuova locazione si verificarono però diverse irregolarità  che portarono, il 15 dicembre 1573, all’an-
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         nullamento del contratto per ordine del duca Ottavio  in seguito alla coniazione di parpagliole a
         titolo non conforme . È molto probabile che queste monete siano state ritirate dalla circolazione in
         quanto sono assai poche le parpagliole conosciute attribuibili al Cervi (in virtù della sola data, in
         quanto in nessuna di esse sono presenti le iniziali dello zecchiere): il Corpus registra un esemplare
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         della Collezione Reale  con data 1571, ma che in realtà è frutto di un’errata lettura (si tratta infatti
         del 1574: cat . n . 315); del 1572 si conoscono solo due esemplari, uno nella Collezione Pallastrelli  e
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         uno nella Collezione Reale (cat . n . 314), mentre del 1573 il solo esemplare noto è della Collezione
         Pallastrelli  .
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