VISITA VIRTUALE

Vetrine virtuali

Il Medagliere del Museo Nazionale d'Arte Orientale “Giuseppe Tucci”

Visita Virtuale

Lista Monete

Monete greco-battriane e indo-greche

Le antiche regioni di Battriana e dell'India di Nord-Ovest furono per posizione geografica e tradizione storica fortemente esposte ai contatti con il mondo occidentale. Tra la metà del III secolo a. C. e i primi decenni del I secolo d. C., l'eredità politica di Alessandro in queste aree venne raccolta dai sovrani greco-battriani ed indo-greci, di cui possediamo solo alcuni accenni nelle fonti classiche, e noti principalmente grazie alle loro emissioni monetarie che rappresentano una delle testimonianze più importanti per la ricostruzione storica di questo periodo. I sovrani indo-greci elaborarono un nuovo modello monetario ed adottarono il modulo greco alla situazione economica e sociale della regione, equiparando i pesi delle proprie monete a quelli delle emissioni locali e creando così una dracma di peso indiano. Uniche fra tutte le monete ellenistiche, le emissioni indo-greche presentano legenda bilingue, in greco sul recto e in pracrito nord-occidentale - il vernacolo parlato nell'India di Nord-Ovest- sul verso, lingua generalmente trascritta in caratteri kharoṣṭhī, un alfabeto derivato dall'aramaico. Dal punto di vista iconografico la monetazione indo-greca in argento segue il modello ellenistico, con la rappresentazione del busto del sovrano sul recto e della divinità prescelta sul verso del conio. Le raffigurazioni delle divinità classiche appaiono talora reinterpretate ed assimilate a personaggi divini del pantheon indo-iranico, come dimostra l'inserimento di alcuni dettagli iconografici di derivazione locale, particolare evidente su varie monete di Antialcida (115-95 a. C.), Archebio (90-80 a. C.) ed Ermaio (90-70 a. C.) esposte in questa sezione.

Laura Giuliano

Museo Nazionale d'Arte Orientale "Giuseppe Tucci"


IL PATRIMONIO CHE STATE ESPLORANDO RAPPRESENTA LA MEMORIA DELLA COMUNITÀ NAZIONALE E DEL SUO TERRITORIO.
CONOSCERLO È UN DIRITTO, TUTELARLO È UN DOVERE