Page 17 - Notiziario del Portale Numismatico dello Stato n. 8-2016
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Soprintendenza Archeologia della Puglia – CONTRIBUTI17

Fig. 4 – Taranto, Biblioteca Arcivescovile “Giuseppe Capecelatro”, Sala lettura, particolare dell’affresco riproducente una
moneta recante al D/ Figura seduta a d., sorregge oinochoe nella d. protesa e conocchia nella s. e al R/ Eracle infante
che strangola serpente. © Arcidiocesi di Taranto, Ufficio Diocesano Beni Culturali Ecclesiastici.

                                               Il merito di Luigi Viola è tanto maggiore, in quanto a Ta-
                                         ranto gli acquisti di monete per il Museo che Viola andava costi-
                                         tuendo, erano soggetti alle decisioni del Museo di Napoli. Inol-
                                         tre, quando Viola iniziò a Taranto la sua opera, esistevano già
                                         in Puglia altre realtà museali (a Brindisi, Bari, Lecce etc.) che,
                                         quando possibile, acquisivano anche ritrovamenti di monete.

                                               Rispetto ai primi decenni dell’800, appariva diminuita
                                         in Puglia quella passione disinteressata per la numismatica
                                         che, ad esempio, aveva portato gli Jatta a formare, a Ruvo,
                                         il primo Medagliere della Puglia accessibile al pubblico con
                                         formale autorizzazione sovrana, dotato anche, grazie al figlio
                                         dei fondatori, di catalogo a stampa con descrizioni chiare di
                                         ogni moneta, utilissimo al progresso degli studi sulla zecca di
                                         Ruvo2. Vi era invece, in misura sempre crescente, un interesse
                                         per i ritrovamenti numismatici del territorio pugliese da parte
                                         del commercio antiquario, che condizionava da tempo la co-
                                         noscenza dei ritrovamenti. Già nell’opera di Luigi Sambon si
                                         poteva osservare come il progresso della numismatica fosse in
                                         realtà condizionato da tale commercio, che ovviamente impe-
                                         diva la conservazione integrale dei tesoretti, e poteva rendere
                                         indistinguibili provenienza effettiva e località d’acquisto, con
                                         grave danno per ogni ricerca.

                                               Esempio di come una provenienza incerta, in quanto
                                         commerciale, possa condizionare le ricerche successive, ricor-
                                         diamo che Sambon aveva potuto fare acquisto a Lecce di un

Fig. 5 – Museo Nazionale Archeologico di Taranto, Medagliere, Taranto 1883, 872. Zecca di Tarentum, emiobolo in
argento (275 - prima del 212 a.C.) recante al D/ e al R/ due crescenti affrontati con le punte rivolte verso l’esterno,
intorno quattro globetti (Vetrine Taranto, I.1, cat. 36). © SBAP.

Il Medagliere del Museo Nazionale Archeologico di Taranto	  L. Tondo
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