Page 5 - Bollettino di Numismatica - Materiali n. 47-2016
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Roma, Museo Nazionale Romano Ripostiglio “dalla Siria” (1923) Bollettino di Numismatica, Materiali 47 (2016) Simone Boccardi Il rIpostIglIo “dalla sIrIa” (1923) I - III sec. d.C. di Simone Boccardi L’acquisizione del ripostiglio al Medagliere del Museo Nazionale Romano Gli ultimi anni dell’Ottocento e i primi del Novecento furono teatro dell’incessante attività di accrescimento del patrimonio culturale grazie alle numerose scoperte che andavano di pari passo al dinamismo edilizio che interessò la giovane Capitale del Regno d’Italia. La realizzazione degli argini del Tevere, la costituzione delle nuove sedi ministeriali del Regno, la creazione di interi quartieri abitativi furono opere che, pur cambiando sostanzialmente l’aspetto urbano della città , contribuiro- 1 no alle scoperte di beni che arricchirono enormemente le collezioni museali . 2 Accanto ai ritrovamenti legati alle attività edilizie, presero avvio indagini nelle principali aree monumentali, come quelle del Foro Romano, sotto la direzione di Giacomo Boni , di Ostia o di Villa 3 Adriana a Tivoli che, sotto la direzione di Pietro Rosa prima e di Rodolfo Lanciani poi, restituirono quell’idea di magnifcenza testimoniata dalle strutture e dai preziosi reperti rinvenuti . 4 A seguito dell’enorme mole di monete (80.000 ca.) rinvenute durante i lavori di rifacimento de- gli argini del Tevere , si sentì la necessità di creare un’istituzione statale – all’epoca ancora assente – 5 destinata a raccogliere e conservare tutto il materiale numismatico rinvenuto nel sottosuolo della Capitale o frutto di acquisti, donazioni e varie assegnazioni . Come sede di questa nuova istitu- 6 zione venne scelto il giovane Museo Nazionale Romano, inaugurato nel 1889 presso il Monastero certosino di santa Maria degli Angeli e alla sua guida fu posta nel 1903 Secondina Lorenza Cesano (1879-1973) . 7 Il Medagliere costituì così il suo primo importante nucleo che venne anche arricchito con ri- postigli, o parte di essi, provenienti non soltanto dal territorio di Roma e provincia, ma anche da tutto il territorio nazionale. Il ripostiglio “dalla Siria”, proveniente da una regione al di fuori della giurisdizione italiana, rappresenta un’eccezione che ha incrementato le collezioni del Medagliere romano grazie alle vicende di seguito illustrate. Da una prima comunicazione della Regia Soprintendenza dei Monumenti e Scavi in Tripolitania alla direzione del Museo Nazionale Romano, datata 6 aprile 1922 , si apprende che gli episodi legati 8 all’arrivo a Roma del ripostiglio hanno avuto origine nella Libia italiana degli anni Venti del ’900, e videro in mons. Giacinto Tonizza, in quegli anni Vicario Apostolico di Libia con sede a Tripoli , una 9 delle fgure chiave nella vicenda. A Giacinto Tonizza venne proposto l’acquisto di una serie di re- 10 perti archeologici da parte di un tale Ibrahim Giorgio Tabet, rigattiere di Beirut defnito dal Vicario persona incolta, che aquista (sic) quello che gli capita tra le mani , tra cui anche un complesso di 11 monete imperiali. Il coinvolgimento del Vicario probabilmente scaturì dalla notorietà dello stesso acquisita in terra siriana in ambito archeologico e numismatico . 13 12 Informato il sig. Tabet di non essere interessato all’acquisto, Tonizza indirizzò il nucleo di reperti all’allora Regia Soprintendenza dei Monumenti e Scavi in Tripolitania, con sede a Tripoli , 14 affnché apponesse il nullaosta necessario per la spedizione delle antichità a un antiquario in Ger- mania, tale H. Heine, secondo quanto richiesto dallo stesso Tabet . Tuttavia, prima di acconsentire 15 all’uscita dei reperti dalla sfera di competenza italiana, nel rispetto della normativa allora vigente 16 il Soprintendente della Tripolitania, Pietro Romanelli , ritenne opportuno consegnare i reperti al 17 direttore del Museo Nazionale Romano, Roberto Paribeni , affnché ne prendesse visione e si espri- 18 messe circa l’eventuale acquisto. Fu così che il nucleo di antichità giunse a Roma, dove la Cesano ebbe occasione di esaminare le monete . 19 5
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