Page 6 - Bollettino di Numismatica - Materiali n. 46-2016
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Roma, Museo Nazionale Romano Collezione di Vittorio Emanuele III Bollettino di Numismatica, Materiali 46 (2016) Gianluigi Esposito dalla quale sono confuiti 9 esemplari Il maggior numero di monete che oggi possiamo esami- nare, rispetto a quanto pubblicato nel 1929 sul Corpus, è dovuto alle nuove acquisizioni effet- tuate negli anni seguenti l’uscita del volume XI; in particolare tra il 1931 e il 1938 si aggiunsero 11 esemplari provenienti dalla Raccolta Castagnoli e 10 pezzi venduti al Re dalla commerciante 5 Eugenia Majorana In questa sede vengono pubblicate le monete coniate da Alberico I Cybo Malaspina, con e senza data, durante il periodo del Marchesato (1553-1568) e, per mere ragioni editoriali, le sole monete con data emesse nel periodo del Principato (1568-1623) Alberico I Cybo Malaspina (1553-1623) Poiché il ramo diretto dei Malaspina di Massa e Carrara stava per estinguersi con Antonio Alberico II che, dal suo matrimonio con Lucrezia d’Este, non ebbe che fglie femmine, le dispo- sizioni testamentarie del Marchese accordarono, in mancanza di eredi maschi legittimi, il diritto 6 a una donna di succedere nel feudo con l’osservanza della primogenitura Per tale ragione, nel 1519, la primogenita Ricciarda Malaspina succedette al padre Nel 1520 la marchesa Ricciarda sposò, in seconde nozze, il potente nobile genovese Lorenzo Cybo , conte di Ferentillo; nel 7 1530, con diploma dell’imperatore Carlo V, Lorenzo Cybo fu dichiarato compartecipe del feudo massese, essendogli stato conferito il titolo di Marchese di Massa e Signore di Carrara L’unione delle due famiglie, dunque, sancisce l’inizio della nuova dinastia dei Cybo Mala- spina, anche se in realtà la vera e propria fusione e perpetuazione si ebbe con Alberico I Cybo Malaspina, che succedette alla madre nel 1553 dopo avere già ereditato il feudo di Ferentillo dal 8 padre Infatti, dopo oltre un decennio di lotte intestine e di intrighi politici, la dinastia venne a identifcarsi in una sola persona, ossia nel secondo fglio maschio di Ricciarda e Lorenzo, visto che il loro primogenito Giulio Cybo era stato giustiziato a Milano nel 1548 per il suo coinvolgi- 9 mento nella congiura dei Fieschi Alberico I Cybo Malaspina, singolare fgura di piccolo sovrano del Rinascimento, nato nel 1532 e già avviato alla carriera ecclesiastica, fu uomo accorto e prudente, leale e generoso, erudito e di eruditi amico e protettore: un perfetto signore umanista, in tutto degno del secolo luminoso nel quale nacque Lo ius monetandi, che forse può considerarsi la più singolare e alta delle dignità, fu concesso ad Alberico I dall’imperatore Ferdinando I con diploma imperiale del 2 marzo 1559 ma, nonostante siano state prodotte delle rare e belle monete datate 1559 , la 10 11 Zecca non cominciò a lavorare che l’anno successivo Il cronista Anniboni ricorda come il 26 12 luglio 1560 il marcheso Albericho I à voluto dare principio a fare batere monete quale vole che siano ala lega di Fiorenza et di Lucca Et così il soprascripto à ottenuto dal Ducha di Firenza potere spendere la sua moneta per tutto il dominio forentino come la sua propria, e ancora a dì 28 agosto 1560 si cominciò a batere, sive a stampare; et incominciò a fare le craice, ciovè le cin- quine Il 13 settembre 1560 Alberico I scriveva alla moglie, Elisabetta della Rovere, di aspettare con desiderio la mostra delle nostre monete e me pare che sia fatto bene a far venire il sagiatore di Lucca e tra tanto se parerà di mandar a Fiorenza on queste lettere ch’io mando che de recerchare il duca che dia licentia per qualche tempo limitato overo per Pisa e il paese solo facci lui che me ne rimetto al giudizio suo 13 Con Alberico I la zecca di Massa di Lunigiana visse la sua vera età dell’oro , tanto che delle 14 monete albericiane è possibile apprezzare una particolare ricchezza tipologica e iconografca; in un’epoca in cui la moneta rispettava certamente una funzione economica e commerciale ma ac- quisiva anche e soprattutto una funzione propagandistica e ostentativo-celebrativa, sicuramente Alberico I si servì della Zecca per diffondere oltre i confni del suo piccolo Stato la sua impronta 6
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