Page 5 - Bollettino di Numismatica on line Materiali n. 24-2014
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Roma, Museo Nazionale Romano Collezione di Vittorio Emanuele III BdN online, Materiali 24 (2014) L. Gianazza - A. Toffanin La zecca di MiLano Bernabò Visconti (1354-1385) e Gian Galeazzo Visconti (1378-1402) di Luca Gianazza e Alessandro Toffanin introduzione di Luca Gianazza Fonti e metodi di ricerca sulla moneta milanese del Trecento: spunti di rifessione 1 Nei precedenti fascicoli del Bollettino di Numismatica on line Materiali dedicati alla moneta- zione della zecca milanese in età pre-signorile ci si è più volte soffermati sulla mancanza di studi aggiornati, documentati e critici, che potessero apportare elementi di vera novità alle classifcazioni proposte dal Corpus Nummorum Italicorum. Tolte alcune fortunate eccezioni, in particolare per 2 la moneta carolingia e per le emissioni dei denari terzoli , la schedatura dei materiali appartenenti alla Collezione Reale si è dovuta infatti scontrare spesso con una sostanziale assenza di adeguata letteratura di riferimento. Affrontando il periodo visconteo, invece, lo scenario muta profondamente. L’attento esame condotto da Carlo Crippa, che ha avuto come risultato la pubblicazione del volume Le monete di Milano dai Visconti agli Sforza (1986) , mette ora a disposizione una base di partenza molto più 3 solida rispetto alle epoche precedenti. Ad esso si è poi affancato in tempi più recenti (2013) un 4 nuovo testo della collana Monete Italiane Regionali dedicato per l’appunto a Milano , che oltre a validare le attribuzioni proposte da Crippa ha aggiunto alcune varietà fnora inedite. Non mancano gli studi, di ambito più ristretto ma non necessariamente meno dettagliati, con- 5 dotti su aspetti specifci della moneta milanese . Il convegno promosso nel 1983 dalla Società Numi- smatica Italiana, in particolare, ha avuto il merito di dare un signifcativo impulso a simili ricerche, e il volume dei suoi atti costituisce ancora oggi un punto di riferimento imprescindibile. 6 L’ampia letteratura pregressa non deve comunque essere accantonata. Per quanto anche per la monetazione viscontea continuino a valere gli importanti limiti di classifcazione già discussi in precedenza, troviamo in queste opere più datate alcuni elementi di rilievo, in particolare per quanto concerne la valutazione del contenuto intrinseco dei nominali. Alla fne del XIX secolo 7 Bernardino Biondelli e soprattutto i fratelli Gnecchi condussero diverse valutazioni della lega 8 metallica a cui furono coniate le monete milanesi effettuando saggi distruttivi su alcuni degli esemplari in loro possesso. I risultati ottenuti mostrano oggi di avere una discreta attendibilità nel momento in cui vengono rapportati ad esempio alle analoghe stime riportate in documenti dell’epoca, o quando ancora si effettuano valutazioni incrociate dei corsi delle monete . Questa 9 corrispondenza, pur con tutte le diffdenze che si possono sollevare di fronte ai dati in esame, rappresenta un elemento di grande importanza per lo studio della monetazione che stiamo an- dando a trattare in questa sede, contraddistinta come si vedrà da manovre monetarie che proprio nel contenuto intrinseco di una moneta, prima ancora che nel suo peso, ebbero gli impatti mag- giori. Da queste valutazioni possono essere tratti nuovi spunti di rifessione a proposito dell’a- deguatezza delle denominazioni che troviamo nelle pubblicazioni, e di rifesso avanzare nuove proposte di seriazione tra le diverse emissioni. Ma è soprattutto la componente più propriamente documentaria (editti, gride, manuali di mer- catura) che ora appare quantitativamente e qualitativamente più consistente. I regesti realizzati da Emilio Motta tra il 1893 e il 1896 costituiscono un compendio dei prov- 10 vedimenti in materia monetaria dell’età visconteo-sforzesca ancora oggi di grande utilità. Sebbene si tratti di un repertorio indiscutibilmente lacunoso e soggetto a errori di trascrizione, esso permet- 5
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