Page 5 - Bollettino di Numismatica on line - Materiali n. 19-2014
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Roma, Museo Nazionale Romano	                                   Collezione di Vittorio Emanuele III
BdN online, Materiali 19 (2014)                                                           Andrea Pucci

                                  La zecca di Firenze

                                                di Andrea Pucci

Cosimo I de’ Medici, granduca di Toscana (1569, II semestre - 1574)
La monetazione

      Quando Cosimo ottenne la nomina a granduca di Toscana, la zecca di Firenze aggiornò i conî
delle monete che da questo momento in poi riporteranno il nuovo e più altisonante titolo. Ciò av-
venne nel 1569 sebbene i primi nuovi conî recheranno come data il 15701.

      Come già ricordato, il principe Francesco, al quale Cosimo aveva sostanzialmente lasciato le
redini dello Stato fin dal 1563, volle attuare una politica monetaria che eliminava le monete di mistu-
ra, come crazie e quattrini, e tale volontà si manifestò nel fatto che negli anni della sua reggenza,
e successivamente del suo regno, la zecca di Firenze coniò solo monete in oro 22 K e in argento al
titolo del “popolino”2.

      La quantità di oro battuta in questo periodo fu estremamente bassa, poco più di 25.000 pezzi3;
al contrario notevoli furono le quantità di ducati e mezzi ducati d’argento che raggiunsero il picco
di produzione negli anni compresi dal 1571 al 1573. Vennero inoltre battute in maniera piuttosto
rilevante testoni e giuli, mentre furono scarsissimi i mezzi giuli.

1570  Scudo (oro)                 Ducato   ½ Ducato   Testone   Giulio   ½ Giulio
1571       8.092                   78.869     19.003   81.320   38.954     17.264
1572       11.775                 158.365     42.784   40.190   55.882     16.217
1573       3.067                  146.220     28.275   74.347   71.607      3.110
1574       1.813                  205.247     13.450   142.272  156.300     4.346
           1.457                   88.969       217    37.008   40.550         -

Le monete nella Collezione Reale
      Circa un terzo delle monete della Collezione Reale provengono dalla raccolta del conte

Marignoli che, come noto, il sovrano acquisì dal figlio dopo la scomparsa del padre nel
19004.

      Dei 75 pezzi relativi al III periodo (granduca di Toscana) di Cosimo I de’ Medici, 63 vennero
catalogati sul Corpus (volume XII)5: 11 monete costituiscono le nuove acquisizioni e 1 risulta chia-
ramente un falso6.

      In questa serie compare anche il mezzo ducato in oro che il sovrano acquistò da Pietro Stetti-
ner nel 18987.

      La difficoltà di reperire per questo tipo di monetazione esemplari in eccellente stato di con-
servazione si nota anche nella Raccola Reale; comunque, vista la possibilità di disporre di ingenti
disponibilità finanziarie, il Re non si lasciò sfuggire importanti monete disponibili presso privati
collezionisti e commercianti del tempo8.

      Rispetto a quanto conosciamo oggi, la Collezione è pienamente rappresentativa delle va-
rianti esistenti, fatta eccezione per il testone 15749 e qualche altra piccola variante di minore
importanza.

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