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Il Medagliere del Complesso Monumentale della Pilotta, Parma
Collezione Strozzi

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Collezioni storiche – Collezione Strozzi

Lista Monete

Foto dritto/rovescio Num. Inv. Stato Autorità Zecca Nominale Cronologia Cat
Foto dritto Foto rovescio 00111034 Syracusae Ignota Syracusae Decadramma 405-400 a. C. I.1.1
Foto dritto Foto rovescio 00111024 Syracusae Ierone II Syracusae Decadramma 275-263 a. C. I.1.2
Foto dritto Foto rovescio 00110970 Tarentum Ignota Tarentum Nòmos 329-315 a. C. I.1.3
Foto dritto Foto rovescio 00110967 Tarentum Ignota Tarentum Nòmos 500-470 a. C. I.1.4
Foto dritto Foto rovescio 00110980 Poseidonia Ignota Poseidonia Didramma 480-460 a. C. I.1.5
Foto dritto Foto rovescio 00110989 Velia Ignota Velia Didramma 450-400 a. C. I.1.6
Foto dritto Foto rovescio 00110993 Caulonia Ignota Caulonia Didramma 490-460 a. C. I.1.7
Foto dritto Foto rovescio 00111007 Gela Ignota Gela Didramma 490-475 a. C. I.1.8
Foto dritto Foto rovescio 00111009 Himera Ignota Himera Didramma 520-482 a. C. I.1.9
Foto dritto Foto rovescio 00111018 Selinus Ignota Selinus Didramma 440-430 a. C. I.1.10
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La Collezione Strozzi

Museo Archeologico Nazionale Parma, Medagliere, Catalogo delle Medaglie Greche Autonome e di tre raccolte dal M.se Carlo Strozzi (...), manoscritto.  © SBAER 

Un nucleo considerevole di esemplari è rappresentato dalle monete magnogreche, italiche e siceliote, in massima parte confluite presso il Museo dall'acquisto (il 2 luglio del 1840) di una delle celebri collezioni appartenuta al marchese Carlo Strozzi (1810-1886). La collezione fu acquistata sotto la direzione museale di Michele Lopez (direttore dal 1825 al 1846), a cui si deve una serie ininterrotta di importanti acquisizioni di collezioni numismatiche private: costituita da 2898 monete greche di varia provenienza (di cui 38 in oro, 789 in argento e 2071 in bronzo), si distingueva per la ricchezza e l'originalità dei suoi pezzi, che furono – e sono tuttora – motivo di orgoglio e di vanto del Museo Archeologico Nazionale di Parma.
La collezione si distingue per l'originalità della scelta dei pezzi, poiché comprendeva anche esemplari molto rari come quelli delle zecche italiche, nella maggior parte dei casi in bronzo, che, a quel tempo, difficilmente venivano collezionati, sia per ragioni legate al gusto antiquario, poiché l'esecuzione approssimativa e talvolta rozza dei tipi, ben lontani dalla perfezione artistica delle monete greche, non destavano alcun interesse presso i collezionisti; sia perché erano difficili da reperirsi, poiché si trattava in molti casi di emissioni sporadiche ed estremamente limitate nel tempo. Per altri versi questa raccolta è espressione dello spirito romantico ottocentesco del tempo, che, oltre alla tradizione storico-classica, greca e romana, cominciava a interessarsi alle vicende dei popoli indigeni autoctoni, la cui storia era stata fino ad allora misconosciuta, anche a causa del pregiudizio delle fonti letterarie antiche, spesso lacunose e di parte.
L'acquisto fu preceduto da una lunga trattativa di cui si conoscono i dettagli grazie alla corrispondenza epistolare che il marchese Strozzi scambiò con il Lopez, incluse le rassicurazioni del marchese in merito al pericolo che nelle sua collezione vi potessero essere dei falsi.
L'epistolario contiene anche alcune importanti informazioni circa le modalità della formazione della raccolta Strozzi. La collezione si era formata nell'arco di 10 anni durante i quali il marchese aveva acquistato la maggior parte delle monete nel corso dei suoi viaggi e per mezzo di corrispondenze in Oriente; altre erano state scelte all'interno di medaglieri di privati; altre, infine, e particolarmente quelle etrusche, provenivano da rinvenimenti dal territorio toscano. L'origine della raccolta va in buona parte attribuita agli ambienti romani e fiorentini dove, oltre ai ritrovamenti provenienti dal territorio, esisteva un fiorente mercato antiquario.
La lungimirante politica di acquisti promossa dai direttori del Museo di Parma tra gli anni 1777-1840 si rivela ancora oggi, a distanza di tempo, di grande valore scientifico, non solo perché ha permesso l'incremento numerico delle raccolte pubbliche, ma anche perché sono state operate scelte importanti attraverso l'acquisto di alcune tra le più rappresentative raccolte che offriva il mercato antiquario italiano del momento, ultima in origine di tempo, ma prima in ordine di importanza, la collezione del marchese Carlo Strozzi.
La passione per le monete fu per lo Strozzi tutt'altro che superficiale. Egli diede, inoltre, un importante contributo alla diffusione e alla divulgazione della numismatica, essendo tra i promotori e fondatori di una delle primi riviste specialistiche, il Periodico di Numismatica se Sfragistica per la storia d'Italia, edito a Firenze dal 1968 al 1874. Noto è anche il suo impegno nel campo dell'archeologia, della tutela e della valorizzazione dei monumenti e dei reperti provenienti da scavi.
Purtroppo dal manoscritto dell'atto di vendita e dal relativo catalogo, che conteneva una breve descrizione dei pezzi, non proviene nessuna indicazione sulla provenienza dei singoli esemplari, né vi sono elementi che permettano di identificare le collezioni a cui erano originariamente appartenute.
Era chiaro che il grande interesse mostrato sin dall'inizio dal Lopez derivasse in gran parte dal fatto che la collezione era composta soltanto di monete greche, di cui il Museo possedeva a quei tempi solo pochi esemplari. Non si conoscono invece i motivi che spinsero il collezionista fiorentino a disfarsi della sua preziosa raccolta. Si sa però che il collezionista se ne disfò non senza pena e che proprio in quel periodo lo Strozzi acquistò una villa nella campagna di Pontassieve (XX). È inoltre noto che l'attività di collezionista dello Strozzi non si interruppe e che nei documenti del Museo di Parma nel 1843 è registrato un altro atto di vendita di 42 monete d'argento greche e una d'oro.

Marco Podini


IL PATRIMONIO CHE STATE ESPLORANDO RAPPRESENTA LA MEMORIA DELLA COMUNITÀ NAZIONALE E DEL SUO TERRITORIO.
CONOSCERLO È UN DIRITTO, TUTELARLO È UN DOVERE