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Il Medagliere del Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Collezione Santangelo
Collezioni numismatiche storiche del Museo Archeologico di Napoli

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Collezioni numismatiche storiche del Museo Archeologico di Napoli – Collezione Santangelo

Lista Monete

Foto dritto/rovescio Num. Inv. Stato Autorità Zecca Nominale Cronologia Cat
Foto dritto Foto rovescio S.g.791 Cuma Cuma Cuma didrammo 470-460/55 a.C. II.3.1
Foto dritto Foto rovescio S.g. 796 Cuma Cuma Cuma didrammo 470-460/55 a.C. II.3.2
Foto dritto Foto rovescio S.g.795 Cuma Cuma Cuma didrammo 460-421 a.C. II.3.3
Foto dritto Foto rovescio S.g.806 Cuma Cuma Cuma didrammo 460-421 a.C. II.3.4
Foto dritto Foto rovescio S.g. 610 Campani Campani Campani didrammo ca.415-405 a.C. II.3.5
Foto dritto Foto rovescio S.g.1988 Neapolis Apula Neapolis Apula Neapolis Apula frazione ca.325-250 a.C. II.3.6
Foto dritto Foto rovescio S.g. 2059 Salapia Salapia Salapia frazione ca.275-250 a.C. II.3.7
Foto dritto Foto rovescio S.g.6301 Crotone Crotone Crotone obolo ca.480-430 a.C. II.3.8
Foto dritto Foto rovescio S.g. 6465 Crotone Crotone-Temesa Crotone statere ca.480-430 a.C. II.3.9
Foto dritto Foto rovescio S.g 412 Aquilonia Aquilonia Aquilonia bronzo ca.300-250 a.C. II.3.10
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La Collezione Santangelo

La più grande raccolta privata napoletana della prima metà dell'Ottocento, iniziata dal marchese Francesco Santangelo (1754-1836), giureconsulto, uomo politico e collezionista d'arte, fu notevolmente accresciuta dal figlio Nicola (1786-1851), che dal 1812 ricoprì la carica di Intendente in gran parte delle province del Regno e dal 1831 al 1847 divenne Ministro degli Affari Interni sotto Ferdinando II, coadiuvato dal fratello Michele (1796-1876), cultore di numismatica che dal 1847 divenne unico proprietario delle raccolte di antichità della famiglia: circa 1400 vasi cosiddetti italo-greci oltre 42000 monete, circa 350 quadri di varie epoche, terrecotte, bronzi, vetri, stampe e libri antichi.

La collezione d'antichità, un vero e proprio museo privato, era conservata nel palazzo di famiglia, l'antica dimora napoletana costruita nel 1466 da Diomede Carafa, conte di Maddaloni, e acquistata nel 1813 da Francesco Santangelo; nella stanza del medagliere, ubicata tra la quadreria e il gabinetto delle stampe, le monete, ordinate cronologicamente, erano riposte in eleganti armadi-monetieri, successivamente donati al Museo di Napoli.

Le guide e le pubblicazioni dell'epoca sottolineavano già l'importanza della collezione numismatica dei Santangelo, una delle più note e apprezzate del Regno di Napoli. Gli scavi privati condotti dalla famiglia in molte province dell'Italia meridionale contribuirono ad arricchire notevolmente la raccolta che si incrementò attingendo alla grande corrente del mercato antiquario e grazie ai doni e agli scambi molto frequenti tra i collezionisti.

 

Nel 1864 Michele Santangelo, che tanto si era impegnato per accrescere il patrimonio di famiglia, per sopraggiunte difficoltà economiche, si trovò nelle condizioni di dover vendere le collezioni. Determinante fu l'intervento dell'allora direttore del Museo di Napoli, Giuseppe Fiorelli, che, nonostante fosse già stato stipulato un contratto con gli antiquari parigini Rollin e Feuardent, si adoperò affinché le collezioni venissero acquistate dal Municipio di Napoli per 215.000 lire, evitando così che un tale patrimonio venisse venduto all'estero. Poiché il Municipio non possedeva locali idonei per ospitare tali raccolte, il Fiorelli si attivò affinché venissero esposte al pubblico al Museo Archeologico di Napoli in tre sale al primo piano; l'inaugurazione avvenne il 27 gennaio 1867.

 

La splendida raccolta numismatica ottocentesca dei Santangelo, formatasi e accresciuta in quasi cinquant'anni, definita "eccezionale" dal Fiorelli per il numero, l'ottimo stato di conservazione dei pezzi e soprattutto per la rarità e unicità di molti esemplari, consente grazie alla sua entità e varietà di ripercorrere tutta la storia della monetazione antica. Molte monete di questa raccolta, infatti, sono state scelte per documentare il percorso espositivo della collezione numismatica del Museo napoletano, in particolare il settore dedicato alle zecche magno-greche e siciliane, quello medioevale e quello riservato alla medaglistica. Nella sezione dedicata alla formazione del medagliere napoletano sono state privilegiate, invece, quelle monete della collezione Santangelo che gli studiosi dell'Ottocento, riflettendo lo spirito collezionistico dell'epoca, ritenevano inedite o rare e, pertanto, fondamentali per lo studio della numismatica. Si tratta delle trentadue monete italiche pubblicate, con un breve commento, dal Fiorelli nel 1867 negli "Annali dell'Istituto di Corrispondenza Archeologica", scelte dallo studioso tra tutte le monete greche della collezione Santangelo perché "importanti per rarità o per conservazione degli esemplari", alcune delle quali, grazie alla generosità e liberalità dei Santangelo, erano state oggetto di studio e pubblicazione da parte dei numismatici contemporanei.

Teresa Giove

 

Link esterni:
v.link Museo link esterno: scheda inv.2637 Lex Cornelia de XX quaestoribus; scheda inv.2635 Index Nundinarius.

 

MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI, Collezione Santangelo: kylix attica a figure rosse (Stg.269). © SSBANP.MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI, Collezione Santangelo: oinochoe configurata a testa di negro (Stg.969). © SSBANP.MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI, Collezione Santangelo: rython a testa d'ariete (Stg.58). © SSBANP.MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI, Collezione Santangelo: nestoris a figure rosse. (Stg.411). © SSBANP.
Figura 1 – Kylix attica a figure rosseFigura 2 – Oinochoe configurata a testa di negroFigura 3 – Rython a testa d'arieteFigura 4 – Nestoris a figure rosse
MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI, Armadio-monetiere appartenuto alla famiglia Santangelo. © SSBANP.MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI NAPOLI, Armadio-monetiere appartenuto alla famiglia Santangelo. © SSBANP.
Figura 5 – Armadio-monetiereFigura 6 – Armadio-monetiere

 


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