VISITA VIRTUALE

Vetrine virtuali

Il Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze
Dono Domenico Trentacoste
Monetazione Moderna e Contemporanea

Visita Virtuale

Monetazione Moderna e Contemporanea – Dono Domenico Trentacoste

Lista Monete

Foto dritto/rovescio Num. Inv. Stato Autorità Zecca Nominale Cronologia Cat
Foto dritto Foto rovescio 89659 Regno d'Italia Vittorio Emanuele III Roma buono da 1 lira 1921 III.1.1
Foto dritto Foto rovescio 89660 Regno d'Italia Vittorio Emanuele III Roma buono da 2 lire 1923 III.1.2
Foto dritto Foto rovescio 89661 Regno d'Italia Vittorio Emanuele III Roma buono da 2 lire 1923 III.1.3
Foto dritto Foto rovescio 89638 Regno d'Italia Vittorio Emanuele III Roma cent 10 1908 III.1.4
Foto dritto Foto rovescio 89648 Regno d'Italia Vittorio Emanuele III Roma cent 10 1911 III.1.5
Foto dritto Foto rovescio 89649 Regno d'Italia Vittorio Emanuele III Roma cent 10 1911 III.1.6
Foto dritto Foto rovescio 89657 Regno d'Italia Vittorio Emanuele III Roma cent 10 1919 III.1.7
Foto dritto Foto rovescio 89656 Regno d'Italia Vittorio Emanuele III Roma cent 10 1919 III.1.8
Foto dritto Foto rovescio 89642 Regno d'Italia Vittorio Emanuele III Roma cent 2 1908 III.1.9
Foto dritto Foto rovescio 89636 Regno d'Italia Vittorio Emanuele III Roma cent 20 1908 III.1.10
Risultati 1 - 10 su 28.
Articoli per pagina
Pagina di 3

Il Dono Domenico Trentacoste

Domenico TrentacosteTratto dall’archivio del sito Giuseppe Albano.
Un Museo Virtuale
(www.giuseppealbano.it)

Nel 1933, la Nobil Donna Fernanda Ojetti, erede fiduciaria di Domenico Trentacoste, in adempimento delle intenzioni del defunto, donò all’allora Regio Museo Archeologico (oggi Museo Archeologico Nazionale) di Firenze un gruppo di monete e prove di monete.
Domenico Trentacoste nacque a Palermo il 20 Settembre 1859 ed morì il 18 Marzo 1933 a Firenze. Figlio di un fabbro, ma di famiglia baronale decaduta, studiò dapprima a Palermo, sotto la guida di Delisi e Costantino e, dopo un breve soggiorno a Napoli, si trasferì nel 1878 a Firenze per completare gli studi. Due anni dopo è nuovamente a Palermo per partecipare ai lavori di realizzazione di un arco di trionfo in occasione della visita del re Umberto I, per il quale realizzò una grande statua di Minerva seduta in gesso. Subito dopo si recò a Parigi e a Londra. Ormai famoso e consacrato scultore di forme leggiadre di tradizione classica ma, al tempo stesso, capaci di rivelare una non comune forza espressiva, le sue opere vennero accettate alla Prima Biennale di Venezia, all’Esposizione Internazionale di Firenze, all’Esposizione di Torino, alla III Esposizione Triennale di Brera, a Monza ed in altre mostre prestigiose fino agli ultimi anni prima della morte. Per lunghi anni fu insegnante all’Accademia di Belle Arti di Firenze e un anno prima della scomparsa fu nominato Accademico d’Italia.
Nel giugno 1905 si riunì per la prima volta la Commissione permanente Tecnico Artistico Monetaria istituita dal Ministero del Tesoro con il compito di vigilare sulla qualità della produzione nazionale di monete metalliche e banconote. Le scelte tipologiche monetali di quegli anni si muovevano ancora nell’ambito della tradizione iconografia tardo ottocentesca con schemi compositivi che non lasciavano spazio alla libera creatività dell’artista. Vennero chiamati a collaborare con la Commissione artisti già famosi quali Leonardo Bistolfi, Davide Calandra, Pietro Canonica da Torino ed Egidio Boninsegna da Milano.
Nel 1911 per le celebrazioni indette per festeggiare i primi 50 anni di proclamazione del Regno d’Italia, si decise di realizzare una speciale emissione commemorativa la cui progettazione fu affidata a Domenico Trentacoste e l’esecuzione dei conî all’incisore della Zecca, Luigi Giorgi.
Questa piccola raccolta di monete, donate dalla signora Ojetti a nome del Trentacoste, riassume una parte della produzione monetaria della zecca di Roma negli anni più prolifici, anni che hanno visto collaborare nell’ormai unico stabilimento romano attivo nel Regno, artisti di grande spessore. In questo ambiente fecondo sono nate raffigurazioni ad alto contenuto simbolico: dall’Italia su prora, all’Italia in armi su quadriga, dall’Italia del Bistolfi alla composizione del gruppo Roma-Italia nel modello del Cinquantenario predisposto dallo stesso Trentacoste.
All’inizio del Ventennio, la presenza nel campo monetale del tipo del fascio, quale simbolo del potere, segnerà l’inizio di un nuovo capitolo.

Fiorenzo Catalli


IL PATRIMONIO CHE STATE ESPLORANDO RAPPRESENTA LA MEMORIA DELLA COMUNITÀ NAZIONALE E DEL SUO TERRITORIO.
CONOSCERLO È UN DIRITTO, TUTELARLO È UN DOVERE