VISITA VIRTUALE

Vetrine virtuali

Il Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze
Ripostiglio di Gavorrano
Monetazione Romana

Visita Virtuale

Monetazione Romana – Ripostiglio di Gavorrano

Lista Monete

Foto dritto/rovescio Num. Inv. Stato Autorità Zecca Nominale Cronologia Cat
Foto dritto Foto rovescio 78428 Roma Marcus Aurelius Antoninus Roma antoninianus 213-217 d.C. II.2.1
Foto dritto Foto rovescio 78374 Roma Vespasianus Roma denarius 69-71 d.C. II.2.2
Foto dritto Foto rovescio 78375 Roma Vespasianus Roma denarius 77-78 d.C. II.2.3
Foto dritto Foto rovescio 78376 Roma Hadrianus Roma denarius 119-122 d.C. II.2.4
Foto dritto Foto rovescio 78377 Roma Antoninus Pius Roma denarius 139 d.C. II.2.5
Foto dritto Foto rovescio 78378 Roma Antoninus Pius Roma denarius 143-144 d.C. II.2.6
Foto dritto Foto rovescio 78379 Roma Antoninus Pius Roma denarius 145-161 d.C. II.2.7
Foto dritto Foto rovescio 78380 Roma Antoninus Pius Roma denarius 151-152 d.C. II.2.8
Foto dritto Foto rovescio 78381 Roma Antoninus Pius / Marcus Aurelius Caesar Roma denarius 154-155 d.C. II.2.9
Foto dritto Foto rovescio 78382 Roma Marcus Aurelius Roma denarius 169-170 d:c. II.2.10
Risultati 1 - 10 su 94.
Articoli per pagina
Pagina di 10

Il Ripostiglio di Gavorrano

La prima notizia del rinvenimento di un gruppo di monete imperiali da Giuncarico è in una lettera del R. Ispettore Agostino Barbini inviata in data 19 aprile 1899 al Direttore del Museo di Firenze, Luigi A. Milani per informarlo che: "Nei pressi di Giuncarico in questa Provincia, da un lavorante nativo di Avenza furono trovate varie monete Imperiali di Argento, in buonissimo stato di conservazione delle quali vorrebbe disfarsi. Quelle da me vedute appartenevano a Settimio Severo, Antonino, Adriano e Giulia. Trattandosi di medaglie imperiali, suppongo che codesto Museo non ne farà incetta. Ad ogni modo ho creduto bene di avvertirla".

Al termine dell'esame effettuato dal Milani, lo stesso decise di acquistarne solamente una parte ovvero le emissioni mancanti al Monetiere fiorentino.

Dalla documentazione conservata nell'archivio della Soprintendenza è comunque possibile ricostruire pur con qualche dubbio la composizione originaria del ripostiglio, almeno nello stato in cui fu esaminato dal Milani. Il gruzzolo originariamente doveva essere composto da circa 930-970 esemplari, quasi esclusivamente denari in argento con pochi antoniniani (circa trenta di Giulia Domna, Caracalla, Diadumeniano ed Eliogabalo), come risulta dagli elenchi che lo stesso Milani aveva compilato evidentemente per facilitare la scelta degli esemplari da acquistare per il Museo.

La composizione del nucleo originario e la distribuzione in percentuale delle autorità emittenti sembrano confermare l'integrità del ripostiglio. Due denari di Nerone post riforma, uno di Galba e 35 dei Flavi (ca. il 4% del totale) chiudono il primo secolo dell'Impero. La fase degli imperatori adottivi da Nerva a Commodo è rappresentata da 194 denari (ca. il 21% del totale). Tutto il resto del gruzzolo (ca. il 75% ) contiene i denari e quei pochi antoniniani dei primi trent'anni del III secolo d.C., le serie maggiormente circolanti ed utilizzate dalla generazione cui apparteneva il proprietario del gruzzolo. Le serie piè recenti a nome di Severo Alessandro sono riferite al 230 d.C. in quanto recano l'indicazione della nona tribunicia potestas; la conferma di questo termine cronologico viene da altre serie che, se pur prive di indicazioni di cariche pubbliche rivestite dall'imperatore, vengono datate agli anni 228–231 d.C.

Fiorenzo Catalli


IL PATRIMONIO CHE STATE ESPLORANDO RAPPRESENTA LA MEMORIA DELLA COMUNITÀ NAZIONALE E DEL SUO TERRITORIO.
CONOSCERLO È UN DIRITTO, TUTELARLO È UN DOVERE