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Il Monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze

Il Monetiere

Aureo da 50 unità della zecca di PopuloniaAureo da 50 unità della zecca di Populonia (inv. 89625)

Il Medagliere Granducale fu distaccato dalle collezioni delle Gallerie degli Uffizi nel 1895 per essere trasferito nella nuova ed attuale sede del Museo Archeologico nel palazzo della Crocetta.

Il primo Regio Museo Etrusco, "utilissimo agli studi e di decoro alla città", fu inaugurato da Vittorio Emanuele II nel 1871 nei locali del Cenacolo di Foligno in via Faenza dove fu esposto con altri oggetti un piccolo nucleo di 52 monete etrusche, scelto dal Gamurrini, assieme ad una selezione di monete etrusche di proprietà del marchese Strozzi.

Il primo più antico nucleo della collezione numismatica delle Gallerie degli Uffici era sicuramente già presente nella raccolta di antichità iniziata da Lorenzo il Magnifico. La collezione di monete faceva parte dell'immenso patrimonio artistico di famiglia che l'Elettrice Palatina Anna Maria Luigia, ultima discendente dei Medici, donò, alla sua morte, nel 1743, allo Stato di Toscana a condizione che non fosse mai alienato da Firenze e che rimanesse "per ornamento dello Stato, per utilità del pubblico e per attirare la curiosità dei Forestieri".

Pochi decenni dopo, Giuseppe Pelli, responsabile delle Gallerie granducali, con l'incarico di occuparsi sia delle medaglie che delle gemme, aveva completato la classificazione delle monete in 19 volumi - come lui stesso scrive- del "più ricco gabinetto che sia in Italia" in cui "sta riunita la collezione che principiò Cosimo I e proseguì con impegno Francesco suo figlio, quella che in proprio raccolse l'egregio cardinale Leopoldo, e quanto da Cosimo III vi fu aggiunto"; nel 1773 lo stesso Eckhel aveva ordinato la parte classica della collezione con il nuovo criterio storico geografico, frutto del rinnovamento illuministico del tempo.

Nel 1841 è nominato Direttore delle Collezioni di antichità granducali Arcangelo Michele Migliarini cui dobbiamo un nuovo e più completo catalogo della collezione di monete e medaglie. Tra i successivi ingressi di monete vanno registrate le monete dal ripostiglio di Cecina e del ripostiglio di Volterra, oltre che della donazione di G. Francesco Gamurrini.

La nomina a Direttore del Museo, attribuita a Luigi Adriano Milani nel 1874, coincise con un periodo di grande attività per la vastità dei suoi interessi scientifici rivolti soprattutto alla numismatica. Durante la sua gestione si susseguono una serie di importanti immissioni di monete tra cui: l'acquisto della collezione Mazzolini, l'acquisto e, in parte, la donazione della collezione Falchi,, l'acquisto di parte della collezione Strozzi e di parte della collezione Martinetti Nervegna, entrambe contese con i Medaglieri di altri Musei, l'acquisto della collezione Ferretti di Cortona nonchè dei pezzi di aes rude facenti parte del ripostiglio de La Bruna presso Spoleto, l'acquisto e l'immissione di parte di monete del ripostiglio di aurei rinvenuto in Maremma e segnalato dall'antiquario Mannelli di Campiglia.

Dagli scavi condotti sul colle di Talamonaccio, tra il 1888 e il 1892, per la costruzione di un forte militare, provengono alcune centinaia di monete probabilmente residuo di una stipe votiva.

Nel corso delle successive Direzioni, la collezione numismatica è andata arricchendosi di interessanti gruzzoli rinvenuti da diverse località del territorio di competenza della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana: il ripostiglio di monete etrusche rinvenuto nel 1939 in località Porcareccia a Populonia, i ripostigli di monete di età romana repubblicana ed imperiale rinvenuti a Cosa, Pisa, Fornacette, Gavorrano, Spoiano, Cupi di Montiano e Ciggiano e i ripostigli di età medievale a Castell'Azzara, Gragnano, Monte d'Arme, Scarlino, Pisa, Montespertoli ed Alberese.

Fiorenzo Catalli

  

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